Giornate particolarmente ricche di incontri e interlocuzioni quelle di Ferdinando Di Mezza, Vice Presidente di Assoambiente, nonché Responsabile delle Relazioni Istituzionali dell’azienda Lavorgna igiene urbana.

Nei giorni scorsi l’audizione in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati per approfondire e apportare il contributo della categoria sul codice degli appalti pubblici, la cui entrata in vigore è prevista per il 31 marzo 2023, mentre il 2 febbraio presso la sede FISE a Roma interverrà all’incontro “T.U. Servizi Pubblici Locali: voci a confronto sulle novità 2023” evento promosso da Assoambiente sui servizi pubblici locali.

Momenti di discussione e di approfondimento su tematiche e disposizioni di assoluta importanza che possono portare ad elevare la qualità dei servizi erogati nell’interesse primario di cittadini e utenti.

Il Consiglio dei Ministri, venerdì 16 dicembre 2022, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici.

L’adozione del nuovo Codice degli appalti è una riforma necessaria e tanto attesa, indispensabile a restituire ordine e semplicità alla materia degli appalti pubblici che negli ultimi anni è stata oggetto di continue modifiche e revisioni al punto da generare confusione e non consentire di gestire al meglio le novità introdotte nel tempo.

Riordinare la disciplina dei servizi pubblici locali è invece l’obiettivo del Decreto legislativo 201/2022 che con l’adozione del Testo Unico intende ridisegnare l’insieme delle norme sulle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali, tra cui il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Anche in questa materia negli ultimi 20 anni ogni Governo si è misurato, senza successo, con una riforma dei servizi pubblici locali.

L’azione rientra nell’insieme delle norme adottate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza  (PNRR), che prevede la razionalizzazione della normativa e che fissa al 31 marzo 2023 il termine per l’entrata in vigore del nuovo codice. Le disposizioni approvate in linea generale sono indice della scelta dettata dal PNRR, di operare nel senso di una nuova e maggiore concorrenza per i servizi pubblici locali, tra cui quello di gestione dei rifiuti urbani. Diversi gli elementi positivi introdotti, tra cui gli obblighi di motivazione e di trasparenza sulle modalità di affidamento dei servizi, che sono uno dei punti nevralgici della riforma in grado di valorizzare il mercato e le imprese con slancio industriale.

Assoambiente (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche) accoglie con favore l’intervento di riforma.

“E’ un’opportunità da non perdere – dice Ferdinando Di Mezza – per allineare le norme sui contratti pubblici e sulle procedure di affidamento con le disposizioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) e il Testo unico. Pertanto è necessario un maggiore coordinamento al fine di innalzare la qualità dei servizi erogati e soddisfare i bisogni dei cittadini e degli utenti”.

Nello specifico del comparto rifiuti, Assoambiente ritiene necessario regolamentare in maniera chiara e in pieno coordinamento con il nuovo Testo Unico sui Servizi pubblici Locali, gli affidamenti, in particolare quelli in house.

Sulle modalità di affidamento il T.U. conferma gara pubblica secondo le regole del Dlg 50/2016, affidamento a società mista pubblico/privata e affidamento in house.

Quest’ultimo, molto diffuso nel comparto rifiuti, va regolamentato in modo chiaro e andrebbe evitata la soppressione del registro delle società in house gestito dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).

Altrettanto necessario prevedere la garanzia di applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore con riferimento ai Ccnl propri del settore oggetto di contratto al fine di evitare il mancato rispetto delle leggi in materia di sicurezza, diritti del lavoratore e tutela ambientale.

“É fondamentale fare chiarezza sui meccanismi normativi che consentano di riguadagnare rapidamente un equilibrio contrattuale a favore delle imprese, adeguando un aumento dei valori dei corrispettivi per tenere conto dei costi reali”, ha osservato Ferdinando Di Mezza – che ha poi concluso: “Il Decreto Legislativo di riordino dei servizi Pubblici Locali prevede che negli ambiti di competenza, le autorità di regolazione predispongono schemi di bandi di gara e schemi di contratti tipo. Nel rispetto delle diverse competenze istituzionali, risulta fondamentale un ruolo attivo di advocacy da parte dell’Autorità nei confronti delle stazioni appaltanti per avviare un percorso di convergenza tra i bandi di gara pubblicati e le disposizioni regolatorie affinché i nuovi contratti di servizio siano, per loro natura, coerenti con la regolazione.”